venerdì 11 gennaio 2013

Confronti con una scuola elementare che fu

A scuola si andava a piedi in compagnia degli amici, dei fratelli più grandi o dei cugini. Era vicino casa per tutti e le mamme ci guardavano fino alla curva, sicure che poi altre mamme ci seguivano con lo sguardo fino all'ingresso della scuola.
Solo un sussidiario, un astuccio ed i quadernetti...ma quanti esercizi di grammatica, temi e riassunti: tutto scritto a mano e con bella scrittura.
Coniugare ed imparare a memoria  verbi come  tacere, nascere, riscuotere...in tutti i modi e tempi per superare l'interrogazione. 
Per casa: fare il riassunto della storia letta in classe ... e qui bisognava stare molto attenti altrimenti il giorno dopo si rischiava di fare una pessima figura. 
Ed il giorno del tema: tutta la giornata a disposizione per scrivere un bel testo con la scaletta da seguire. 
Poesie lunghissime, di veri poeti, imparate a memoria che ricordiamo ancora oggi.
Esercizi di algebra e problemi di geometria sui solidi.
Disegni della natura morta fatti a scuola guardando la frutta portata dalla maestra in un bel cestino oppure i fiori di campo che qualche bambino regalava con gioia alla sua maestra.
Lavoretti con le mollette e con il Das che hanno resistito a tutti i traslochi.
Andare con la maestra ad intervistare gli anziani per sapere come vivevano loro da piccoli quando c’era la guerra. (altro che giorno della memoria, della libertà...)
Avere una maestra che nel tempo libero insegnava nel carcere ed ascoltare i suoi racconti di miseria interiore.
Fare a turno fra alunni per fare i compiti a casa con qualche compagno per imparare a stare insieme.
Cambiare di posto a turno per aiutare l’alunno con difficoltà.
Fare ginnastica all’aria aperta.
Mangiare la focaccina riscaldata sul radiatore.
Emozionarsi per la classica recita di natale e di fine anno.
Tesina in quinta elementare sulla 2^ guerra mondiale.
Tutto questo accadeva in sole 4 ore, perché c’erano i turni di mattina e pomeriggio, per quanto era piccola la nostra scuola.
Tutto era semplice e familiare ma, com'era seria ed importante l’istruzione di allora!  

 
Oggi i bambini passano circa 5 ore a scuola… con continui cambi di maestre... e con un sacco di libri e quadernoni da trasportare sulle loro gracili spalle!
I programmi ministeriali sono incompleti e superficiali. Dipende dall'entusiasmo e dalla preparazione personale dell'insegnante se si fanno approfondimenti o si va oltre quanto minimamente previsto.
Le fotocopie dovrebbero accelerare il lavoro, ma di esercizi ce ne sono ben pochi, visto che i fogli sono occupati soprattutto dalle immagini. E bisogna acquistare ulteriori libri perché quelli non sono completi… ma quanto costa istruirsi nell'era multimediale!
Gli argomenti di storia terminano agli antichi romani!(forse è meglio non far sapere come è andata a finire…)
In geografia forse riusciranno a studiare per bene le regioni d’Italia(ma non sono passati già vent’anni da quando siamo entrati in Europa come Stati fondatori, diventando cittadini europei? E come fanno a capire dove avvengono le notizie sentite ai telegiornali se non studiano il resto del mondo?)
Educazione alla cittadinanza. Resteranno concetti astratti se non vengono toccati con mano i problemi della società. Ad esempio, si dovrebbe fare una visita negli ospedali pediatrici per fare capire loro che ci sono bambini che non possono andare a scuola, oppure visitare i centri diurni per diversamente abili per non farli trovare impreparati dinnanzi ad eventuali compagni di scuola con problemi e per far capire loro quanto sono fortunati a non averne, oppure visitare un ospizio per far capire loro che ci sono anziani letteralmente soli, bisognosi anche di un semplice sorriso… altrimenti è inutile parlare dei diritti dei bambini, della festa dei nonni... 
Siamo definiti un Paese di artisti ma non si dedica tempo sufficiente all’arte, alla musica e al teatro a scuola.
Però si studia l’inglese, la lingua universale…ma, non in parallelo con la grammatica italiana, così uno si rende conto delle differenze, no. Ed allora gli argomenti vengono studiati prima in inglese e poi in italiano! Ma come sono bravi questi alunni che apprendono prima la lingua straniera e poi la propria!
Siamo diventati un Paese sviluppato ma non si fa tecnologia informatica a scuola. Però, ultima notizia, l'iscrizione alla scuola secondaria di 1° grado è obbligatoria on line. Perchè si dà per scontato che in famiglia ci sia un pc e qualcuno che lo sappia usare? Lo Stato ha offerto pc e corsi gratuiti di informatica ai cittadini? Non mi pare.
La  scuola è rimasta obbligatoria per legge, anzi hanno innalzato l'età fino a 16 anni. Ma, la scuola serve anche oggi, come ieri, ad istruire il popolo? Oppure è diventata una specie di ludoteca dove intrattenere le future generazioni,  lasciandole il più possibile ignoranti, così più facili da gestire da parte del governo?
Forse un tempo gli insegnanti venivano rispettati di più, in quanto “specialisti” e custodi assoluti della cultura e non c’era questo patto scuola-famiglia. Cosa significa? Dove finisce il dovere dell’insegnante e dove inizia quello del genitore per quanto riguarda l'istruzione? E’ tutto molto ambiguo e confuso e questo fa si che sia lecito rimbalzarsi le responsabilità senza venirne a capo. Povero chi capita con insegnanti che sono stati abilitati all'insegnamento solo perchè vincitori di concorso!
L’unica cosa che traspare è la preparazione culturale di base dei nostri figli che sarà sicuramente inferiore alla nostra, provenienti allora in maggioranza da famiglie con genitori senza titolo di studio.
I conti non tornano! Siamo nel 2013 ed in quinta elementare (ops forse si dice “seconda classe del secondo periodo biennale della scuola primaria”) usciranno senza sapere ciò che sapevamo noi di matematica, geometria, grammatica, letteratura, storia, geografia, scienze… senza libri ed internet in casa.
Ma sarà davvero tutta colpa della crisi economica e delle continue “riforme” scolastiche il motivo per cui la scuola che fu non esiste più?
Ma cosa avranno imparato in questi anni di scuola primaria di 1° grado?
Ah, si! Ora mi è tutto chiaro! Avranno imparato a vincere i concorsi… quasi sempre con l’aiutino però, proprio come succede nei giochi televisivi! In fondo in fondo, la vita che li attende lì fuori è fatta di concorsi da superare…in un modo …”mors tua vita mea” o nell’altro…”do ut des”… che grigiore…che paura...che schifo!
E per confermare tutto ciò, vediamo partire per Roma, ad una cerimonia in cui erano presenti i campioni delle olimpiadi, i laureati con 110 e lode, i ricercatori scientifici...alla presenza del presidente della Repubblica Italiana, alunni pescati per sorteggio. In queste occasioni non è meglio sorteggiare per meritocrazia sia gli alunni che gli insegnanti? Ah, si, ogni tanto, ci si ricorda che bisogna essere democratici…peccato che lo si fa nel momento sbagliato!

Ho conservato fino a qualche anno fa i miei quaderni e mi dispiace averli gettati nel cassonetto per problemi di spazio. Ma ho fatto in tempo a far respirare a mio figlio l’aria buona che proveniva dalle righe dei miei quaderni ed a fargli capire quanta passione c'era dietro sia da parte mia che degli insegnanti. Così sin da piccolo ha imparato per gioco ed imitazione quanto sia importante leggere, studiare ed informarsi su tutto per essere preparati prima di salire sul treno della vita.
 
A mio figlio e a tutti i bambini, che oramai non sono più bambini, auguro di non perdere mai la curiosità. Chiedetevi sempre: perchè? com’è? ...cercate di scoprire sempre cosa c’è dietro, non fermatevi mai alle apparenze. Di solito nulla è così difficile od impossibile: dopo averci provato i nodi si sciolgono e tutto sembra più semplice! E ricordatevi che la costanza e l’impegno sono due carte vincenti che, nel tempo, ripagano di tutti i sacrifici fatti. Impegnatevi a vivere consapevolmente e concretamente e non pro forma, come hanno imparato a fare tutti gli amanti delle scorciatoie che hanno portato questa società ad essere priva di valori. Impegnatevi oggi per creare un futuro migliore domani per voi e per i vostri figli.

Dal profondo del mio cuore auguro a tutti voi, cittadini di domani, Ad Maiora!  

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